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Ictus cerebrale: fattori di rischio e prevenzione

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Ictus cerebrale: fattori di rischio e prevenzione

Fattori di rischio

I fattori di rischio dell’ictus cerebrale si possono classificare in due gruppi: non modificabili e modificabili (verso i quali si può intervenire con la prevenzione).
Non modificabili: sono l’età (aumento del rischio con l’aumentare dell’età, dopo i 55 anni raddoppia per ogni decade), il sesso (i maschi sono più colpiti delle donne), e la predisposizione familiare (maggiore incidenza se presenti malattie cardio-vascolari nei familiari).

Modificabili: sono l’ipertensione arteriosa, il diabete, la fibrillazione atriale (parzialmente modificabile), l’obesità, l’ipercolesterolemia, la sedentarietà, il fumo, l’abuso di alcol.
– L’ipertensione arteriosa: può essere responsabile dell’ictus con diversi meccanismi (rottura di un vaso arterioso durante crisi ipertensiva come avviene nell’emorragia cerebrale; indurimento dei vasi arteriosi ed alterazione dell’endotelio con formazione di trombi nelle arterie cerebrali, come avviene nell’ictus ischemico)
– Il diabete mellito: è correlato all’ictus per via delle alterazioni vascolari che determina la malattia (deposito di grassi nella parete delle arterie con alterazioni endoteliali e formazione di trombi, occlusioni dei piccoli vasi arteriosi);
– La fibrillazione atriale: è una aritmia molto comune nella popolazione adulta, l’incidenza aumenta con l’età, è spesso asintomatica, ed è responsabile della formazione di trombi nell’atrio sn., da cui si staccano emboli che provocano l’ictus occludendo le arterie cerebrali.
– L’obesità: rappresenta un fattore di rischio cardio-vascolare sia perché è responsabile di alterazioni dell’endotelio vascolare e conseguenti fenomeni trombotici, sia per la frequente correlazione con altri fattori di rischio, quali la sedentarietà, l’ipercolesterolemia e il diabete.
– L’ipercolesterolemia: (valori di colesterolo tot. superiori a 200 mg/dl o di LDL superiori a 170 mg/dl o di HDL inferiori a 35 mg/dl) è presente circa nel 34 % della popolazione italiana, può determinare il deposito di grassi nella parete delle arterie, con formazioni di placche che portano alla formazione di trombi ostruenti parzialmente o completamente il flusso sanguigno cerebrale.
– La sedentarietà: è spesso associata ad altri fattori di rischio come l’obesità, l’ipercolesterolemia e l’ipertensione arteriosa.
– Il fumo: è un terribile nemico dei vasi sanguigni (direttamente proporzionale al numero di sigarette fumate, aumento del rischio del 40% per 10 sigarette al di, dell’ 80% per più di 20 sigarette al di)); infatti si correla all’ictus con molteplici meccanismi: è responsabile sia di alterazioni dell’endotelio delle arterie (aterosclerosi), sia di un aumento della aggregazione piastrinica (entrambi portano alla formazione di trombi), sia di ipertensione arteriosa, sia di una maggiore incidenza di fibrillazione atriale.
– Abuso di alcol: anch’esso come il fumo ha una correlazione con l’ictus sia ischemico che emorragico, in stretta dipendenza con le dosi di alcol assunte, responsabili di crisi ipertensive. E’ causa, come il fumo, della sempre maggiore incidenza di ictus nella popolazione giovanile.

Prevenzione

La prevenzione si effettua combattendo i suddetti fattori di rischio modificabili:
– Ipertensione arteriosa: controllare periodicamente la pressione arteriosa, ridurre l’apporto di sale e di alcolici, ridurre il sovrappeso, praticare attività fisica (es. 1 ora di camminata veloce al giorno o circa 10.000 passi), eliminare il fumo, assume farmaci antipertensivi (se la P.A è maggiore di 140/90 o 130/80 se diabetici).
 Diabete mellito: controllo periodico della glicemia (specialmente se familiari diabetici), dieta ipoglucidica ed ipocalorica se in sovrappeso, praticare attività fisica (come sopra), mantenere adeguato controllo della glicemia, praticare terapia adeguata per la cura della malattia e delle sue complicanze, effettuando controlli specialistici.
– Fibrillazione atriale: “smascherare” il nemico nascosto (controlli cardiologici in caso di sensazioni di cardiopalmo o tachicardia), praticare terapia con anticoagulanti (se documentata la F.A.) che prevengono la formazione dei trombi nell’atrio, anti-aritmici per la prevenzione delle recidive.
– Obesità: riduzione del peso corporeo con adeguata dieta ed attività fisica.
 Ipercolesterolemia: riduzione del peso corporeo (se in sovrappeso), riduzione dell’apporto alimentare di grassi saturi, incrementando gli acidi grassi polinsaturi (omega3), la frutta, la verdura, i cereali integrali, i legumi. Terapia con farmaci in caso di familiarità (ipercolesterolemie familiari) o di patologie associate.
– Sedentarietà: una camminata di 1 h al giorno (circa 10.000 passi), previene e cura alcuni fattori di rischio per l’ictus quali l’ipertensione arteriosa, il sovrappeso, l’ipercolesterolemia.
– Fumo: non fumare
Alcol: astensione dall’alcol o comunque ridurre l’assunzione a non più di 36 gr/die per l’uomo e di 24 gr/die per la donna.

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