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Le fratture negli anziani: il recupero non è un miraggio!
Gli anziani costituiscono una larga e crescente percentuale della popolazione. Quando le persone invecchiano sono sempre più a rischio di cadere e la caduta nell'anziano è spesso la spia di una condizione patologica (caduta sentinella).
La caduta nell'anziano determina fratture ossee in vari distretti scheletrici ed è una importante causa di morbilità. Le fratture nell'anziano si verificano anche per traumi a bassa energia, perché la densità delle ossa tende a cambiare a causa dell'osteoporosi e le fratture diventano più probabili. Le fratture di femore richiedono quasi sempre la correzione chirurgica, con l'obiettivo di ripristinare la biomeccanica dell'arto e preservare la deambulazione. L'immobilità che si associa ad una frattura, in particolare a quella del femore espone ad un maggior rischio di sviluppare polmoniti, trombosi venosa profonda, scompenso cardiaco delirium ed ulcere da decubito difficili da guarire anche per lo scarso apporto di proteine. Il tipo di frattura, il tipo di trattamento e le comorbilità possono influenzare il percorso riabilitativo ed il recupero funzionale.
Considerando che le fratture di femore sono fra le maggiori cause della riduzione della qualità della vita e dell'autonomia nelle attività della vita quotidiana e costituiranno nel futuro ingravescenti problematiche di salute, è necessario un approccio multidisciplinare per la gestione delle disabilità motorie e delle urgenze anche nel grande anziano. Ciò significa che i pazienti che hanno patito una frattura al femore non solo sono di pertinenza ortopedica ma anche internistica, geriatrica e cardiologica. Si tratta infatti di pazienti che assumono molteplici terapie per patologie concomitanti. La frattura del femore si inserisce, quindi, in un quadro ben più complicato e rischioso. Pazienti che beneficiano di valutazione multidisciplinare presentano minori rischi di mortalità e di complicanze maggiori ed un più rapido recupero funzionale. La valutazione multidimensionale (VMD) per l'inquadramento globale delle condizioni di salute, dello stato funzionale, degli aspetti cognitivo-comportamentali e sociali dei pazienti anziani fragili è fondamentale per la messa a punto del Progetto Riabilitativo Individuale (PRI) che risulta determinante nel prevenire il decadimento motorio, la disabilità da complicanze correlate all'immobilità che espone il paziente ad un maggior rischio di sviluppare, infezioni, scompenso cardiaco, trombosi venosa profonda ed ulcere da decubito e nel promuovere l'indipendenza funzionale. Il recupero di una frattura del femore negli anziani non è sempre un miraggio! È molta la soddisfazione dopo un intervento ed un percorso riabilitativo di avere un paziente eretto e deambulante seppur con sostegno. Ecco che "il paziente" torna ad essere lentamente "soggetto" rientrando nel circolo familiare con tutto il bagaglio di affetti ed aspettative future.